Consorzio dei Produttori Sateré-Mawé
Quest'ala del Portale dei Figli del Waraná é del Consorcio dos Produtores Sateré-Mawé, l'organizzazione delle 500 famiglie di índios Sateré-Mawé che assunsero l'impegno di proteggere la Mdre selvatica del Waraná, e di semi-domesticare i suoi Figli nel modo insegnato dalla tradizione, producendo e preservando il Waraná, il Guaraná nativo nela sua Terra di elezione, e valorizzando le altre ricchezze della foresta della nostra Terra, a beneficio di tutto il Popolo.
Il Consorzio dei Produttori Sateré-Mawé (CPSM) è un ente associativo autonomo ausiliario del Consiglio Generale della Tribù Sateré-Mawé - CGTSM
La nostra lotta é produrre,
Perché il nostro Popolo non cada nella trappola di dipendere sempre di più dall' assistenzialismo che ci fa tornare ad essere inabilitati e tutelati come bambini.
Perché il nostro Popolo non cada nella trappola di dipendere sempre di più dai doni avvelenati di politicanti a caccia di voti che vogliano comprare a buon mercato la nostra coscienza, i nostri diritti, e forse, domani, vendere la nostra Terra.
Perché il nostro Popolo non rinunci ai buoni cibi genuini e gustosi, e alle buone bevande, che lui stesso può far germinare dalla nostra terra, e cucinare all' aria aperta con la nostra acqua e il nostro fuoco, e possa non lasciare che i nostri figli si espongano alle malattie drogandosi di cibi e bevande industrializzati.
Perché l'organizzazione del nostro Popolo sia economicamente autonoma, di modo che non possa essere manipolata, comprata e ricattata da nessuno, e cosí possa mantenersi e portare avanti il nostro progetto di futuro fondato sull' ecologia, sul riscatto culturale, sulla democrazia interna, sulla responsabilità condivisa da tutti e da ciascuno; sulla via maestra indicata dallo Statuto del Consiglio Generale della Tribù Sateré-Mawé.
La nostra lotta é rimanere uniti,
Perché nessuna impresa commerciale, brasiliana o internazionale, privata o pubblica, quali che siano i suoi intermediari, possa arrivare di fronte al produttore solo, indifeso e isolato nella foresta, e impossessarsi, per tornaconto e interesse proprio, del frutto di un' attività di preservazione e sviluppo che integra la collaborazione, il sacrificio, costi e spese documentabili della comunità produttiva Sateré-Mawé organizzata.
Perché nessuna impresa, nazionale o straniera, possa appropriarsi, infrangendo le leggi o abusando delle leggi, del nostro nome e del lavoro che ereditammo dai nostri antenati per promuovere sul mercato, abbinati alla sua marca, i prodotti dello sfruttamento di altre persone e comunità.
Perché nessun tecnocrate, al servizio di enti privato o pubblici, possa indurci a omologare ai suoi standard il nostro differenziale di qualità e tipicità, nel quale risiede il nostro potenziale di ricchezza economica, assieme alla speranza di un futuro per i nostri figli.
Perché i consumatori e i partner, siano essi persone, associazioni o istituzioni pubbliche, possano avere fiducia nella qualità totale (intrínseca, biologica, ecologica, sociale e culturale) dei nostri prodotti, e possano credere fermamente nel nostro impegno di onorare le responsabilità che liberamente assumiamo, sapendo che non c'è modo di comprare la nostra dignità con una bottiglia di birra o un piatto di lenticchie.